Origini del Sandwork Espressivo

Primi progetti di Sandwork ideato da Eva Pattis Zoja

1
Sudafrica (2007) con
dott.ssa Imme Thom (arteterapeuta)
2
China (2008) con
Garden of the Heart & Soul
Prof.ssa Gao Lan (a sinistra nella foto) e Prof. Heyong Shen (psicoanalisti junghiani)
3
Colombia (2008) con
ADEPAC:
da sinistra a destra:
María Camila Mora González
María Claudia Munévar
Mónica Pinilla Pineda
Juan Carlos Alonso
Inés de la Ossa Izquierdo
(psicanalisti junghiani)

La IAES fu fondata nel 2012 da Eva Pattis Zoja assieme a tre psicoanaliste junghiane di origine colombiana: Marìa Claudia Munévar (1967), Mònica Pinilla Pineda (1968), Marìa Camila Mora Gonzàlez (1970).

L’ideatrice

Eva Pattis Zoja, psicologa clinica e psicoanalista di formazione junghiana, è stata docente e analista didatta presso lo C.G. Jung Institut di Zurigo. Attualmente lavora in studio privato a Milano e tiene regolarmente supervisioni in Cina e Argentina. Partecipa a convegni internazionali di psicologia del profondo, quali le Lindauer Psychotherapiewochen, e la Internationale Bindungskonferenz 2014.

Il Sandwork Espressivo

Ispiratasi alla Sandplay Therapy di Dora Kalff, di stampo junghiano, ha ideato e messo in pratica il metodo del Sandwork Espressivo. Nel 2012, assieme ad alcune colleghe colombiane, fonda la International Association for Expressive Sandwork che ad oggi ha visto la realizzazione di progetti in 10 paesi su 4 diversi continenti del pianeta. I progetti di Sandwork hanno l’obbiettivo di promuovere la creatività, l’elaborazione e l’autoregolazione psichica di bambini che, pur trovandosi in situazioni di grave disagio, non possono avere accesso a psicoterapie tradizionali. Basi teoriche ed esperienze pratiche sono descritte nei libri (cfr. pubblicazioni).

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